VIVAIO | Prof. Pellegrini: “Importante la decisione di tornare sul campo appena possibile”

Professor Pellegrini, come società lei, in qualità di responsabile tecnico del vivaio, ed il direttore Chiarini, avete deciso di far svolgere ai ragazzi nel corso di questo periodo di stop forzato allenamenti per mantenere un minimo di forma.
“Più che una proposta nostra è stata una condivisione con tutti gli allenatori riguardo all’importanza di tenere attivi i ragazzi, dargli dei riferimenti in ordine di obiettivi ed esercizi da eseguire, soprattutto in questo momento così complicato rispetto alla gestione dei tempi e degli spazi dove per un ragazzo diventava facile perdersi”.
Per gli allenatori invece sono state organizzate riunione tecniche settimanali tenute da lei. Il lavoro quindi non si è fermato, ma quanto è importante sfruttare questo momento per aggiornarsi, confrontarsi e migliorarsi.
“Durante la stagione gli impegni lavorativi e calcistici difficilmente ti permettono di fermarti ed avere tempo per il confronto o per seguire corsi di aggiornamento, perciò il poter godere di tutto questo tempo forzato è stato colto come un’opportunità di crescita, confronto ed aggiornamento. Obiettivamente il lavoro di formazione sugli allenatori non si è mai fermato durante l’arco della stagione e perciò è risultato quasi fisiologico per gli allenatori del vivaio gialloblu seguire con passione le tematiche da me sviluppate in questi incontri virtuali”.
La decisione, di cui si aspetta l’ufficialità, di sospendere tutti i campionati che ripercussioni può avere sulla crescita dei ragazzi sommata allo stop di svariati mesi prima di una vera ripresa?
“Sicuramente questi 3-4 mesi avrebbero potuto rappresentare l’ultimo step della crescita vista durante l’anno. Anche i ragazzi devono cogliere l’opportunità che questo periodo ci ha dato, avranno il tempo per poter dimostrare il loro valore quando tutto si sarà sistemato e ritornato alla normalità”.
Per lei questa è stata la prima stagione a Casa Cili con il delicato ruolo di formare gli allenatori, creare un’identità tecnica forte per l’intero vivaio e seguire le squadre sotto un aspetto di costruzione dell’allenamento. Come si è trovato nel ricoprire il ruolo ed un bilancio di questi mesi di lavoro.
“Come tutte le relazioni che si rispettano, c’è stato bisogno di conoscerci, prendere considerazione e credibilità, dare tempi e spazi senza far sentire pressione ad alcun allenatore, per poi, attraverso un dialogo costruttivo, intervenire sulle squadre naturalmente con il massimo rispetto dei ruoli. Personalmente mi sono trovato benissimo, sia con i dirigenti che con gli allenatori, soprattutto perché ho potuto svolgere con la massima serenità quello che mi era stato richiesto di fare. Il bilancio non può che essere positivo, peccato che non si è potuto sfruttare pienamente questa ultima parte della stagione, ma la salute viene prima di tutto”.
Nei suoi compiti quello di affiancare anche Elisa Zizioli nel femminile, una persona ed un ambiente che lei conosce molto bene per i trofei conquistati insieme ai tempi del Brescia.
“Personaggio incredibile, professionalmente ed umanamente parlando, disponibile come poche persone, competente e grande lavoratrice”.
Quale è stato il suo impatto con l’ambiente Ciliverghe per lei, voluto fortissimamente dal presidente Bianchini e dal direttore Chiarini.
“Potrei definirlo sereno e rispettoso dei ruoli, vissuto con stima reciproca e percepito positivamente perché mi hanno sempre riconosciuto competenza e professionalità, caratteristiche fondamentali per poter fare nel migliore dei modi il proprio lavoro”.
La decisione sua e del direttore Chiarini, sposata dalla società, è quella di tornare sul campo appena vi sarà la possibilità anche solo per due allenamenti di ogni squadra. Un segnale importante per i ragazzi.
“In tutto questo periodo di grande sofferenza ed incertezza secondo il mio modesto parere non bisogna mai perdere di vista la volontà di fare le cose. Il poter fare qualcosa di importante ed apparentemente banale, come riportare alla normalità i ragazzi del vivaio, passa per forza maggiore dalla volontà di far tornare i giovani gialloblu a Casa Cili come intervento psico-sociale fondamentale perché in loro possa restare l’idea che tutto, prima o poi, possa tornare alla normalità, senza mai perdere la speranza che i propri sogni possano essere sempre raggiunti. Tutto passa dalla volontà che qualcosa si possa sempre fare e la società questo lo ha capito”.