Mauro Minelli, prima di parlare di calcio come stai e come va nel tuo paese dove i casi sono stati molteplici.
“Albino dove vivo è stata una delle zone più colpite, si sono vissuti giorni drammatici e viste scene da film, ma abbiamo tenuto duro e adesso pian piano stiamo cercando di tornare alla normalità. Ci vorrà del tempo, ma l’aspetto primario è arrivare ad azzerare i nuovi contagi e i decessi. Personalmente ho avuto la fortuna di non essere colpito da vicino, ma ho visto persone che conoscevo non esserci più da un giorno all’altro”.
Apriamo il capitolo calcio: il dibattito è incentrato sulla eventuale ripresa.
“Come calciatore sono favorevole alla ripresa solamente se vengono garantite le condizioni di sicurezza. Se la commissione medica dirà che si può riprendere, osservando determinate regole e determinati protocolli, allora saremo pronti per tornare in campo. Sia per finire il campionato, dando un senso al lavoro fatto finora e dando regolarità alla stagione, che per cercare tramite il calcio di inviare un segnale di graduale ritorno alla normalità. Bisogna inoltre considerare che la serie D è una categoria nazionale dove fare calcio è di fatto, per molti, una professione, quindi gli aspetti da considerare sono molteplici”.
Capitani di molte squadre di serie D si sono espressi in questi termini dando anche la disponibilità a giocare d’estate.
“Non sarebbe un problema il giocare d’estate, di fatto i primi turni di Coppa Italia e a volte campionato si disputano ad agosto con temperature ben più alte di quelle che incontreremmo a giugno. Le condizioni sarebbero uguali per tutti perciò non vi sarebbero differenze. Resta implicito il tema sicurezza”.
Come squadra si è dunque allineati al presidente Bianchini.
“Assolutamente, ci siamo parlati anche nei giorni scorsi e subito ci siamo trovati d’accordo su questo aspetto. Se la Lega darà l’ok alla ripresa, dovremo attenerci a tale decisione. Disponibili a giocare anche ogni tre giorni se fosse necessario, previo giusto periodo di allenamento per tornare in forma e condizioni di sicurezza. Se invece diranno che non si può riprendere, prenderemo comunque atto della decisione”.
L’apporto da parte dell’Aic potrebbe essere determinante.
“Assolutamente, a rappresentare noi calciatori al tavolo delle discussioni ci sono loro, siamo in attesa di comunicazioni chiare anche per la serie D”.