Direttore Chiarini buongiorno, come ha accolto in un momento così particolare l’iniziativa dei calciatori della prima squadra?
“Ciliverghe è questo, una società che trasmette valori importanti e che in questi momenti vengono ancor di più fuori. Non era scontato in questo momento avere come primo pensiero i più piccoli, soprattutto non essendo propri familiari ed invece ancora una volta questi ragazzi han dimostrato quanto siano attaccati a questa società e a questa comunità. Le parole di Menni mi han toccato, ‘vogliamo proteggere i più piccoli, dare loro un sorriso e trasmettere speranza’, un messaggio stupendo”.
E come sempre accade il vivaio ha subito risposto facendosi coinvolgere.
“Sono momenti duri, la gente ha bisogno di distrarre la mente dai pensieri negativi. C’è chi lo fa cantando dal balcone, chi come noi ha deciso di condividere sui social i propri stati d’animo. Insieme siamo più forti, queste parole assumono un vero significato nel momento di difficoltà. Un momento di tristezza può essere alleviato da un sorriso strappatoti da una persona a te vicina che magari fa la cosa più assurda possibile in quel momento”.
Il vivaio gialloblù è stato tra i primi a fermarsi, al primo posto c’è la salute.
“Esattamente, tutto passa in secondo piano in questo momento. Con la società abbiamo preso questa decisione, c’è poi stato un momento in cui sembrava ci fossero le condizioni per riprendere almeno con l’agonistica, ma verificata l’impossibilità di dare garanzie assolute non abbiamo neanche voluto riprendere. Ci penseremo quando tutto sarà finito, perché passerà anche questa, intanto i nostri tecnici stanno continuando a lavorare svolgendo settimanalmente sedute di formazione con il professor Pellegrini. Anche questo è un modo per avere un minimo di normalità in giorni che nessuno mai avrebbe immaginato di poter vivere”.
